ATTUALITA' SU NUDISMO E LIBERTINAGGIO SESSUALE NEL MONDO

martedì 9 dicembre 2008

Spot religioso antigay censurato

4/12/2008

Spot religioso antigay censurato

Marco Tosatti




Polemica a Belfast contro una chiesa presbiteriana che ha definito "abominio" l'omosessualità. L'Authority per la pubblicità ha vietato la pubblicazione della pagina a pagamento.


Una campagna di stampa con il titolo: “La parola di Dio contro la Sodomia” condotta da una chiesa, e organizzata per protestare contro il Gay Pride di Belfast è stata proibita perché offensiva. La pubblicità su una pagina intera, che è apparsa nella “Belfast Newsletter” è stata pagata dalla Chiesa Libera Presbiteriana di Sandown e affermava che nella parata dell’anno precedente del Gay Pride sventolavano bandiere in cui si si diceva: “Gesù è gay”, e che la Chiesa era “obbligata da Dio a sfidare pubblicamente I vizi di questa generazione”. L’omosessualità viene definita “abominio” nella pagina pubblicitaria, “Il giudizio di Dio su un peccato” ; e si esprimeva “una causa di rincrescimento il fatto che una parte della comunità desideri essere conosciuta per una forma di sessualità pervertita”. L’Authority per gli Standard Pubblicitari ha ricevuto sette lamentele. Quattro sostenevano che la pubblicità era omofobica e quindi offensiva; e sei che avrebbe provocato odio e violenza contro i gay, le lesbiche, i bisessuali e i transgender La “Belfast Newsletter” ha detto di aver ricevuto qualche lamentela, ma che non sembrava che ci fosse stata una sensibilizzazione di ampie dimensioni. La pubblicità è stata messa in pagina per “richiamare l’attenzione”, dice il giornale, sul Gay Pride, “nel contesto del dibattito pubblico ampio che questo tema ha provocato”, e che sarebbe stata una “violazione della libertà di espressione in una materia di interesse pubblico” se si fosse rifiutato di pubblicarla. La chiesa ha detto all’Authority che le citazioni nella pubblicità erano bibliche, parte delle sue convinzioni religiose, e che non poteva essere “responsabile se i lettori erano offesi dal messaggio della Bibbia”. L’Authority ha riconosciuto che il testo della pubblicità era “rappresentativo delle convinzioni di un gruppo specifico e indicativo solo delle loro opinioni”. Però pur dichiarando che aveva provocato “seria offesa a qualche lettore” e non doveva essere ripubblicato nella stessa forma, ha respinto l’accusa secondo cui avrebbe incitato alla violenza e sparso odio contro la comunità omosessuale e i suoi sostenitori. E che l’invito a un raduno all’aperto per predicare un “vangelo di testimonianza contro gli atti di sodomia” nel giorno in cui si sarebbe svolta la Gay Parade non era un incitamento alla violenza e all’odio.


http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=196&ID_articolo=202&ID_sezione=396&sezione=

mercoledì 3 dicembre 2008

Cap d'Agde, è guerra nudisti-scambisti

le autorità della capitale europea del naturismo seguono la pista di roghi accidentali
Cap d'Agde, è guerra nudisti-scambisti
I primi non vedono di buon occhio i locali di scambisti. Tre dei quali distrutti da incendi negli ultimi 6 mesi
PARIGI – Nudisti contro scambisti. È la strana guerra in corso a Cap d’Agde, capitale europea del naturismo, voluta dal Generale De Gaulle in persona. Accanto agli stabilimenti balneari riservati ai nudisti doc, sono spuntati molti locali di scambisti. E negli ultimi sei mesi, tre sono stati distrutti dalle fiamme. Le autorità privilegiano la tesi di incendi accidentali, ma in città si parla apertamente di guerra tra naturisti ortodossi e eretici.

DE GAULLE – Il complesso erotico-naturista di Cap d’Agde fu creato per volontà del Generale De Gaulle che alla fine degli Anni ’60 decise di riservare un pezzo di Mediterraneo a quei francesi che ogni estate emigravano all’estero per poter vivere liberamente la propria nudità. Nel tempo, però, la zona si è trasformata anche in un’isola felice per chi interpreta il nudismo in toni più spinti. Così accanto ai villaggi destinati alle famigliole, ecco i locali per chi cerca emozioni forti.

LISTA – All’Horizon, spiega in un’inchiesta il settimanale Nouvel Observateur, di giorno ci si osserva e poi ci si dà appuntamento nei club. Clienti di ogni età. Dalle giovani coppie a sessantenni in cerca di emozioni da riscoprire, con a fianco quasi sempre il partner. «Finalmente un po' di pepe – commenta un frequentatore – altrimenti ci annoiavamo davvero». Non tutti condividono. I club sono malvisti da chi vuole preservare l’immagine di un nudismo a carattere familiare. L’estate scorsa, il camping René-Oltra, ha creato una lista nera di clienti troppo propensi ad utilizzare le spiagge come luogo di rimorchio o di sfogo di libidine: al bando per tre anni. La forze dell’ordine però si fanno vedere solo quando si esagera. L’estate scorsa, i vigili sono inervenuti per metter fine ad uno spettacolo osé: un marito frustava la moglie sul balcone, davanti a una folla di voyeurs.

INCENDI – Così, negli ultimi sei mesi, i club che hanno trasformato Cap-d’Agde in un «arcipelago di libero scambio» sono finiti nel mirino degli incendiari. Ad aprile è andato distrutto il Glamour, 2000 metri quadrati dedicati all’eros. Poi è toccato al Palme Ré. Il 30 settembre, le fiamme hanno devastato il Tantra e il bar attinente sul mare, lo Zen. Il sindaco di Cap d’Agde, Gille d’Ettore, minimizza e parla di incendi accidentali, cercando di difendere un giro d’affari prezioso, generato ogni estate dall’arrivo di 40mila nudisti. Al comune va una tassa d’accesso da nove euro a settimana, cinque per i giornalieri. Ma la polizia non esclude nessuna pista. Gaby Ruiz, presidente dell’associazione dei commercianti di Agde, non ha dubbi: quella da seguire porta dritto alla guerra tra naturisti e scambisti. Anche il ristoratore Aimé Catanzano ne è convinto: "Gli incendi sono l’opera di qualche moralista esasperato". Tesi condivisa anche in città dove si mormora di una rivolta contro l’invasione dell’industria del sesso.

Alessandro Grandesso
21 novembre 2008(ultima modifica: 22 novembre 2008)



http://www.corriere.it/esteri/08_novembre_21/cap_d'agde_grandesso_84f3997c-b7df-11dd-8fa8-00144f02aabc.shtml