ATTUALITA' SU NUDISMO E LIBERTINAGGIO SESSUALE NEL MONDO

sabato 16 febbraio 2008

PROSTITUTA INCINTA DOPO UN'ASTA SUL WEB

Germania: rimane incinta dopo un'asta sessuale sul web. Ora è battaglia legale
La donna avrebbe ottenuto da un tribunale, secondo Der Spiegel, il diritto di sapere i nomi dei possibili padri
STOCCARDA (GERMANIA) - Di aste assurde ne è pieno il mondo. Figuriamoci il web. Ma capita che, in paesi come la Germania, dove la prostituzione è legale dal 2002, siano organizzate su internet delle vere e proprio aste sessuali. Gli organizzatori mettono in lizza diverse ragazze e chi offre di più tra gli anonimi concorrenti, che si fanno conoscere solo con un nickname, potrà passare una notte d’amore con le avvenenti giovani. Ma non sempre tutto fila liscio. In questi giorno il sito web del settimanale “Der Spiegel” informa che proprio durante una di queste aste sessuali un’avvenente donna tedesca è rimasta incinta.

PREMIO - La ragazza, di cui non sono state diffuse le generalità, sarebbe stato l’ambito “premio” di alcune aste sessuali che si sono tenute lo scorso anno sul sito web "www.gesext.de" e avrebbe fatto sesso con almeno sei persone tra aprile e maggio del 2007. Adesso dopo una breve battaglia legale un tribunale tedesco le ha riconosciuto il diritto di conoscere i nomi degli uomini con i quali ha avuto rapporti intimi così potrà scoprire grazie al test del Dna chi è in realtà il padre di suo figlio.

DIRITTO - Un portavoce del tribunale di Stoccarda ha sottolineato che la corte ha accettato la richiesta della donna perchè il diritto del bambino di conoscere i suoi veri genitori è prioritario rispetto alla privacy dei soggetti che hanno partecipato all'asta online: «Ora il problema è vedere se queste persone intendono sottoporsi volontariamente al test del Dna» ha specificato il portavoce del tribunale. «Se non accettassero, la donna li potrà citare in tribunale».

IDENTITA’ - Quando la giovane tedesca ha scoperto di essere incinta, si è rivolta immediatamente al sito web che aveva organizzato l'asta e che naturalmente aveva i nomi delle persone che avevano partecipato al «gioco». Tuttavia il gestore del sito, appellandosi alla clausola di riservatezza presente nel regolamento di queste singolari aste online, non ha voluto rivelare l'identità dei partecipanti. Herbert Krauleidis, che organizza questo stano business online dal sito-web "www.Domosoft.de" afferma di essere totalmente in disaccordo con la decisione del tribunale. «Per noi è davvero una cosa vergognosa dover rimuovere l'anonimato» dice Krauleidis. Tuttavia alla fine la ragazza è riuscita a conoscere i nomi delle persone che hanno partecipato all'asta. «Tra gli uomini coinvolti, è uscito fuori che uno o due sono veramente felici del fatto che potrebbero diventare presto padri. Non so come la futura mamma prenderà questa notizia» ha sottolineato una portavoce del sitoweb "www.gesext.de".

Francesco Tortora
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