ATTUALITA' SU NUDISMO E LIBERTINAGGIO SESSUALE NEL MONDO

domenica 25 gennaio 2009

Berlusconi commenta la sua frase su un militare per ogni donna: "Era un complimento"

Alghero | 25 gennaio 2009
Berlusconi commenta la sua frase su un militare per ogni donna: "Era un complimento"


"Ci vorrebbero tanto soldati quante sono le belle ragazze italiane e credo che non ce la faremmo mai". E' così che Silvio Berlusconi, dalla Sardegna, spiega che non si può pensare di fronteggiare gli stupri con l'esercito. Ed è subito bufera, con Walter Veltroni scandalizzato di fronte alla "scarsa responsabilità e sensibilita" del premier, che "offende le donne italiane" nei giorni dell'emergenza stupro.

Le polemiche con la sinistra
Il premier reagisce e mena fendenti verso il leader del Pd e l'intera opposizione: "Era un complimento alle ragazze italiane. Lo stupro è un reato indegno, incivile ed esecrabile. Punto e Basta. Veltroni ha detto una grande oscenità, come gli capita di sovente. L'opposizione si illustra sempre di più per quello che è. La sinistra che abbiamo è di una meschinità e di una inconcludenza assoluta e totale. Che si vergognino. Sono le loro parole ad essere oscene, non le mie".

Berlusconi frena tra l'altro un bel po' sui 30 mila militari impiegati nell'emergenza sicurezza: "E' un argomento che si dovrà approfondire, perché il capo delle forze armate è il Presidente della Repubblica e non ne abbiamo ancora parlato". Una mancanza, fanno notare ambienti della maggioranza, che avrebbe sorpreso il Quirinale, alla vigilia della convocazione del Consiglio supremo della Difesa, giovedì.

In disaccordo col giudice
Intanto il premier spiega il suo punto di vista, sostenendo di aver parlato anche a difesa del ministro degli Interni, "perché per evitare certi accadimenti non si può pensare di mettere le forze dell'ordine, che sono centomila, accanto alle belle donne italiane, che sono alcuni milioni". E se al mattino Berlusconi non aveva voluto pronunciarsi sul caso del giovane stupratore di Roma agli arresti domiciliari, a sera, dopo la tempesta sulle sue parole, trova opportuno invece farlo: "Sono in disaccordo totale con il giudice che ha messo fuori il responsabile di questo atto".

Contestazioni a Sassari e Alghero
E comunque il Cavaliere non teme, in queste ore di forte polemica, di ricordare la sua filosofia: "Non bisogna mai, in nessuna occasione, perdere il senso della leggerezza e dell'umorismo". Dunque, nemmeno in questa. Nel suo terzo tour elettorale sardo con il candidato Ugo Cappellacci (che ora per Berlusconi "è avanti a Soru di 4 punti"), il premier si trova poi a fronteggiare due sgradevoli contestazioni: la prima di un piccolo gruppo di studenti universitari al mattino a Sassari; la seconda quando lascia Alghero a sera, mentre una trentina di manifestanti gli urlano 'La Sardegna è dei sardi'. "Voi lo siete? - ribatte duro il Cavaliere -. La Sardegna non sarebbe fiera di voi".

Soru e l'emergenza immigrazione
E a conclusione di giornata arriva pure l'annuncio di Soru: querela al premier per le parole pronunciare contro il candidato del centrosinistra nei comizi di ieri in Gallura (se ne parla in un'altra notizia n.d.r.). Nella giornata c'è spazio anche per tornare sull'emergenza immigrazione. Berlusconi spiega che "si sta lavorando, ma senza la bacchetta magica": esiste il nodo degli accordi con la Libia, non ancora licenziati dal Parlamento, oltre alle questioni da affrontare a giorni con la Tunisia.

Le intercettazioni
Ma è soprattutto il tema intercettazioni a turbare ancora il premier, che proprio dalla Sardegna ieri ha parlato della imminente esplosione "di uno scandalo, forse il più grande della storia della Repubblica", riferendosi alle migliaia di tabulati e contatti telefonici raccolti da Gioacchino Genchi, consulente informatico dell'ex pm De Magistris. "Se io sono nell'elenco? Non me ne importa nulla , non c'entro io, c'entrano tutti - afferma oggi -. C'entra la violazione della privacy di ogni cittadino, che bisogna tutelare. Non c'entra che si parli di Berlusconi o di un altro". L'affaire gigantesco dovrebbe per Berlusconi "convincere chi ha ancora qualche dubbio che questo strumento d'indagine debba essere solo eccezionale". Ma ancora la discussione con gli alleati è in alto mare, anche se Berlusconi prova a piegarne l'esito anticipando: "Per la Lega Bossi mi ha già detto che seguirà le nostre posizioni".



http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=102808

Nessun commento: